A causa di uno sciocco ma fastidioso malessere abbiamo dovuto cambiare il nostro programma e abbandonare il progetto di allietare il pomeriggio del 25 aprile dei nostri amici con la torta che avevamo fatto a casa (con tanto amore) per festeggiare il compleanno dell’amato consorte.
Però, cercando di fare di necessità virtù, abbiamo improvvisato un tea party per pochi intimi, giusto per il piacere di spendere insieme una porzione di questi lunghi pomeriggi primaverili.
Mia madre, quest’anno, non ha nemmeno provato a liberarsi della corvée dell’uovo di Pasqua, anzi, preoccupata che potessi aggredire mio marito qualora avesse tentato di approcciarsi al mio, ne ha regalato uno anche a lui.
Eppure, il vero regalo non è stato l’uovo – benché indubbiamente molto apprezzato – ma una splendida tovaglia da tavola con dei grandi disegni di limoni gialli su sfondo blu intenso con bordino giallo.
Siamo una generazione cui è stato chiesto l’impossibile: rinunciare ai diritti e al futuro. Non vi sfiancherò con le mie idee sul jobs act ed il fumo negli occhi che questa nuova misura rappresenta, con poco arrosto decorsi i tre anni in cui l’assunzione costituisce un vantaggio per il datore di lavoro.
L’altro giorno aggiornavo in maniera piuttosto annoiata le nuove notizie di Facebook, quando mi è balzata agli occhi un’immagine postata da un’amica che, immediatamente, mi ha risvegliata dal torpore pomeridiano per far scattare in me il cosiddetto colpo di fulmine. Avevo appena scoperto e mi ero appena innamorata degli accessori della Derrière la porte.
