Mio marito è un fan sfegatato della differenziata.
Si consideri, ad esempio, che l’altra sera ha manifestato un entusiasmo fuori dal comune per il sol fatto che ci avessero messo il cassonetto dell’umido sotto casa.
Io non mi fido più di tanto di come il mio Municipio, dopo l’impegno palesato dai suoi cittadini nel separare tutto, effettivamente smisti i materiali e, cinicamente, penso che dietro l’angolo le cose vengono nuovamente mischiate per essere mandate al macero.
Ecco, perché, riflettevo, sarebbe forse meglio cercare di sviluppare piccoli progetti di riciclo casalingo, in modo da essere certi di avere realmente contribuito ad un futuro più verde. Decisa a lanciarmi in questa missione, ho cominciato le ricerche e, così facendo, mi sono imbattuta nei gioielli di Monira, che del riciclo ha fatto un lavoro.
Si tratta di gioielli realizzati dando forme creative alla plastica, ammorbidita soprattutto per smussarne gli angoli e, successivamente, impreziosita di pietre e perline.
Quel che più mi ha conquistata sono le palette di colori scelte, nonché l’uso di colori puri in contrasto, che produce un effetto finale mai banale.
Che lei sia nel settore dell’handmade da quasi dieci anni è cosa che si evince proprio dal gusto delicato negli abbinamenti.
Lei stessa è consapevole che questa cosa della plastica è il fulcro creativo dei suoi lavori, tanto che su Pinterest ha scelto di dedicare la sua pagina a questi prodotti, gli stessi che propone in vendita nel suo negozio virtuale su Etsy.
Anche se questa è l’attività più giovane tra tutte quelle che svolge – avendo cominciato solo in agosto dello scorso anno – ne sta facendo il suo cavallo di battaglia.
E fa bene, la plastica dopo essere passata dalle sue mani appare come vetro colorato ed è la dimostrazione di come non serva necessariamente una materia prima preziosa per generare un bel prodotto.
[…] Si scrive plastica e si legge gioielli […]