Mostra di Matisse a Roma
Arte, Giramondo, Nutrimento per l’anima: di arte, libri, musica e teatro

La mostra di Matisse the day after

Ieri finalmente siamo riusciti a visitare la tanto attesa mostra di Matisse (di cui avevo già parlato in precedenza), con mio immenso giubilo.

Ignari del fatto che tutti avessero avuto in contemporanea la nostra stessa idea non abbiamo acquistato i biglietti on line, pertanto, abbiamo dovuto assistere a questa scena da disadattati digitali in cui tutti entravano sereni e tranquilli, muniti del loro invidiabile biglietto telematico e noi, invece, restavamo immobili in fila per un’ora consecutiva ad osservare questo flusso di gente più furba di noi scorrerci davanti. Finalmente, alle ore 17 e 45 siamo riusciti ad appropriarci di ben due biglietti ed un’audioguida.

I capolavori dell’artista sono veramente eccellenti, la mostra è ben costruita e la selezione delle opere è molto pertinente al tema. L’unica pecca è l’audioguida che risulta un poco ripetitiva e noiosa, spesso mero riepilogo di ciò che si vede nei quadri e altre volte mera variazione su tema di elementi narrativi già affrontati.

Con noi è entrata una adorabile scolaresca che ho molto apprezzato, nonostante l’iniziale diffidenza. I piccoli erano muniti di colori, foglietti e riproduzioni delle opere che, grazie alle indicazioni di una guida molto esperta, compilavano con estremo entusiasmo. La guida che li accompagnava era ammaliante, mai noiosa e sempre attenta ad adottare la prospettiva giusta per interessare quei piccoli uomini e quelle piccole donne.

Quando si è soffermata ad osservare le opere dedicate agli alberi, con toccante sensibilità, ha fatto notare che gli alberi apparivano tutti diversi, perché rappresentavano gli alberi dell’anima. Da ciò traeva che mai nessuno avrebbe dovuto dir loro qual era il modo giusto per disegnare un albero, visto che, un modo così originale e fuori dagli schemi, dopo cento anni e più, meritava ancora l’attenzione di tutti noi.

L’altro elemento che voleva apprezzassero era il fatto che i disegni, in altezza, non apparivano mai completi, a dimostrazione del fatto che Matisse vi si perdeva talmente tanto all’interno da non riuscire a percepirne la fine.

Mi sembra questo un buon riassunto per l’intero modo di concepire l’arte del maestro francese, espresso in un modo tanto semplice che può capirlo persino un bambino, dialogando direttamente con il cuore.

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