Da quando è così facile stampare le proprie foto del matrimonio, sotto forma di fotolibri o di semplici stampe, questa cosa ha, in un certo senso, intaccato la sacralità dell’album di matrimonio.
Gli sposi, infatti, non attendono più con la stessa ansia di un tempo i provini delle foto. Ed invero, al momento del trasferimento delle foto digitali, può dirsi che, quasi, si fruisce del prodotto finale.
Ciò ha fatto sì, però, che è venuta a mancare una determinante spinta motivazionale alla selezione delle foto. I novelli coniugi sono, difatti, ben consapevoli che, comunque, se vorranno, potranno averle tutte.
Noi ci troviamo esattamente in questa situazione qui: siamo sposati da ormai circa un anno, abbiamo convulsamente approfittato di tutte le offerte trovate in giro per il web per stampare le foto che ci piacciono e non abbiamo voluto ancora cominciare ad affrontare la drammatica fase della scelta. Peraltro, questa attività viene ogni volta postdatata visto che parenti ed amici appena hanno avuto la soffiata che avevamo cominciato a stampare low cost, si sono subito candidati per avere una loro copia personalizzata dell’evento. Capite bene che io, ormai, ho quasi la nausea a vedere le immagini di quel giorno e le reputo talmente un’ossessione da cercare le scuse più disparate per non cominciare la difficilissima opera di individuare le centoventi migliori foto su quasi mille (uno su dieci, stessa proporzione del superamento degli scritti del concorso di magistratura).
E’ pur vero che noi stiamo stampando foto che non sono ancora rifinite dato che l’attività di post-produzione riguarderà soltanto la selezione e che il paziente fotografo attende ancora noi per potere ultimare il lavoro, pertanto, lasciate che vi dia un consiglio: scegliete subito le foto del vostro album di matrimonio o non le sceglierete mai più!
P.S. Inaspettatamente ce l’abbiamo fatta, ma alla fine non siamo riusciti a scendere al di sotto delle 180, è un’impresa disperata!
