Tutte le mattine si ripete sempre la stessa storia: il nostro felino, esattamente alle 6 del mattino, con una precisione degna di una tecnologia svizzera, decide di molestare i suoi umani, esasperandoli fino al loro risveglio.
Le povere vittime di questo odioso trattamento sarebbero, a suo avviso, inadempienti per non avere provveduto a rimpinguare la ciotola con un’abbondante dose di scatoletta.
Il fatto è che quando per la prima volta abbiamo violato la ferrea regola imposta dal veterinario, giusta la quale era assolutamente da evitare la somministrazione di cibo umido, eravamo del tutto ignari di quali sarebbero state le drammatiche conseguenze della nostra imprudenza.
Devo ammettere che mio marito, all’inizio, aveva pur provato a stare attrnto ai cibi con appetitizzanti, ma io, che notoriamente ho un cuore di panna, non potevo che cedere alle continue richieste e pressioni provenienti da quella adorabile palla di pelo bianca e tigrata.
Eppure, mi sia consentito far notare che, se solo avessi potuto anche minimamente immaginare una simile schiavitù, mai avrei osato disattendere le preziose indicazioni provenienti dal dottore dei pelosetti.
Ciononostante, a me pare che le sanzioni per aver violato il sacro precetto “scatolette, maaaaiiii” sono indubbiamente sovradimensionate rispetto all’offesa arrecata.
Pertanto, in conclusione, negli ultimi tempi abbiamo intrapreso un programma di disintossicazione per il nostro drogatto, somministrandogli delle scatolette (quelle di Almonatura) che, quantomeno, dovrebbero essere più sane e naturali.
Ad ogni modo, per ora l’unico risultato raggiunto è che, oltre che lamentarsi alle 6, i piagnistei proseguono ininterrotti per tutta la giornata.
[…] Ho già parlato delle difficoltà che riscontriamo nel tentativo di tenere a bada la famelica abitante pelosa della nostra dimora sempre alla costante ricerca di scatolette per gatti. […]